Il Cielo d'Ungheria

Le peregrinazioni e i pensieri di un Ingegnere che ha deciso di vivere un pezzo della propria vita nella terra magiara del Gulyas di Buda e di Pest, del Balaton, del Danubio. A Székesfehérvár.

martedì, aprile 18, 2006

VicinanzaLontananza.


A volte vivi vicino, ma sei molto lontano.
A volte il tuo vicino di casa non è lontano, abita a fianco, ma non lo conosci affatto.
A volte il tuo vicino di vita, non lo conosci affatto.
A volte vivi lontano, e chi era vicino diventa più vicino.
A volte vivi lontano, e chi era lontano continua a essere lontano.

A volte ti allontani, e parti.
E allora lo vedi bene chi è vicino e chi è lontano.
A volte la lontananza dà il respiro a chi era soffocantemente troppo vicino, come due piante troppo vicine, troppo, e in due vasi diversi hanno spazio per crescere, vicine.
A volte ti allontani e chi già era lontano neanche lo nota il tuo movimento, non se ne accorge, il tuo indizzo e-mail tanto è sempre lo stesso.

A volte ti sei allontanato e basta questo a non essere più vicini.
A volte ti sei allontanato e crei un vuoto, ma quello rimane solo un bisogno da colmare. Che tu sia vicino che tu sia lontano.
A volte ti avvicini, per colmare il vuoto, ma il vuoto non si colma.
A volte ti allontani e chi ti era vicino, ti segue nei tuoi movimenti.
Anche da lontano.

A volte per avvicinarsi bisogna allontanarsi.
A volte allontandosi si perde vicinanza, si perde sì qualcosa.
Ma per capire per amare per volere a volte bisogna fare un passo indietro e guardare da più lontano le persone la tua terra la tua casa.
E allora le cose per come sono si chiariscono.
Vicine.
Lontane.
Tue.

F.


2 Comments:

At aprile 26, 2006 11:25 AM, Blogger Lo Scuro said...

Vicinanza, lontananza... belle riflessioni. Ti confesso che leggendole ho subito cercato di capire a quale delle categorie potessi appartenere io. Persone vicine che si sono allontanate, persone lontane che si sono avvicinate, altro... forse a nessuna, forse faccio parte di una singolare categoria di persone che, pur non essendo mai state vicine, cerca come può di cogliere il tuo invito ad avvicinarsi spiritualmente grazie all'allontanamento fisico, grazie anche alla tecnologia (ma dietro la tecnologia ci sono sempre le persone). O forse è sbagliato anche porsi il problema, chissà...
Bah, lascio le riflessioni ai poeti e torno a fare il lavoro da ingegneri... salutami il cielo d'Ungheria :)

 
At aprile 28, 2006 1:57 PM, Anonymous Anonimo said...

Ciao Francesco.
Avrei voluto conoscerti meglio parti, parlare di quel qualcosa che ti ha spinto ad andar via...
allontanarti... da chi? da cosa? ...di solito capita, capita sentirsi e non è follia, ma ricerca di miglioramento. Tu non sei mediocre, la mediocrità non ti ha ucciso e la rifuggi... fuggi via dalla mediocrità della quotidianità, dalle persone mediocri...e dall'omologazione alla mediocrità che il mondo vuole importi.
sento il tuo cercarti, anch'io come te dovrei essere una folle... anch'io mi cerco... solo che non ho voglia di allontanarmi. lo ho già fatto venendo a Milano da Bari, credendo di lasciar li la mediocrità.
ma è dappertutto, a milano, a bari, in ungheria, è dappertutto...
forse bisogna solo accettarla e avere la forza di continuare a non omologarsi. ESSERE MEDIOCRI E' COMUNE.
ESSERE UN VERO UOMO E' UN PASSO DIFFICILE E DESTINATO A POCHI, perchè richiede sacrifici, rinunce...
CI VUOLE TEMPO PER RIUSCIRE A DIVENTARE CIO? CHE SI VORREBBE ESSERE...

Un abbraccio, CF.

 

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